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Il futuro vedrà piattaforme di social media interconnesse?

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“Negli ultimi due decenni, i nostri social network e le nostre piattaforme di social media sono stati universi a sé stanti”, scrive il Al limiteil redattore generale di:

Ognuno ha il proprio grafico sociale, che traccia chi segui e chi ti segue. Ognuno ha il proprio feed, i propri algoritmi, le proprie app e le proprie interfacce utente (anche se nel tempo sono arrivati ​​praticamente tutti alla stessa estetica). Ognuno ha anche i propri strumenti di pubblicazione, i propri limiti di caratteri, i propri filtri di immagine. Essere online significa fluttuare costantemente tra questi luoghi e il loro insieme di regole e norme in continua evoluzione. Ora, però, potremmo essere all’inizio di una nuova era. Invece di una mezza dozzina di piattaforme in competizione per possedere tutta la tua vita, app come Mastodon, Bluesky, Pixelfed, Lemmy e altre stanno costruendo un ecosistema sociale più interconnesso.

Se questo cambiamento alimentato da ActivityPub decollaspezzerà ogni social network in mille pezzi. Tutti i post, di tutti i tipi, verranno separati dalle rispettive piattaforme. Avremo nuovi strumenti per creare quei post, nuovi strumenti per leggerli, nuovi strumenti per organizzarli e nuovi strumenti per moderarli, condividerli, remixarli e tutto il resto.
Sta parlando di un concetto vecchio di decenni chiamato POSSE: Pubblica (sul tuo) proprio sito, sindaca ovunque. (“A volte la P è anche ‘Post’ e la E può essere ‘Altrove’. L’idea è la stessa in entrambi i casi.”

L’idea è che tu, il poster, dovresti pubblicare su un sito web di tua proprietà. Non un’app che può scomparire portando con sé tutti i tuoi post, non una piattaforma con regole e algoritmi in continua evoluzione. Il tuo sito web. Ma le persone che vogliono leggere, guardare, ascoltare o guardare i tuoi post possono farlo quasi ovunque perché i tuoi contenuti sono distribuiti su tutte quelle piattaforme… [Y]il nostro blog diventa il fulcro di tutto, la tua casa principale su Internet.
L’articolo sostiene che per ora “il meglio che abbiamo sono strumenti come Micro.bloguna piattaforma vecchia di sei anni per i poster incrociati.” Ma l’articolo in definitiva prevede un futuro non solo con nuovi strumenti di pubblicazione, ma anche nuovi lettura strumenti “con idee diverse su come visualizzare e organizzare i post”.

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